Milioni di persone si muovono in mezzo a noi in stati di alterazione più o meno gravi con conseguenze per la sicurezza sociale e individuale, per la salute, l’economia, la cultura… difficilmente calcolabili. E’ un virus terribile che rende schiavi milioni di persone, che brucia cervelli e vita sociale mentre è un enorme business per le organizzazioni malavitose. L’ultimo Rapporto ONU sul consumo di droghe del 2020 è allarmante: il World Drug Report, pubblicato dall’Office on Drugs and Crime (UNODC) ci dice che la droga non conosce crisi infatti circa 270 milioni di persone hanno fatto uso di droghe nel 2018, 30% in più rispetto al 2009.

Al cospetto di questi scenari non bisogna però rinunciare alla speranza anche perché esistono milioni di operatori di pace (Peacers) che operano con le loro associazioni in tutti i continenti che sul fronte della lotta alle tossicodipendenze sono quotidianamente impegnati con enorme spirito di sacrificio nelle comunità e nei centri di recupero. Il coinvolgimento della società civile è fondamentale in questi casi ma i loro pur encomiabili sforzi non pervengono però a significativi risultati sul piano globale data la frammentazione operativa e a volte il protagonismo isolato. E’ importante allora unire le forze e finalmente organizzare una rete operativa mondiale forte e solidale. Bisogna insomma, mantenendo ciascuno la propria indipendenza e peculiarità, passare dall’essere “Peacers isolati” a “United Peacers”  per trovare soluzioni efficaci ai grandi problemi globali, individuando e perfezionando assieme le richieste essenziali da presentare tutti insieme, con la forza dei grandi numeri, alle Istituzioni nazionali e internazionali per far sì che vengano affrontate quelle emergenze planetarie che nessun Stato, nessun organismo o associazione può risolvere da solo.

E sicuramente quella della diffusione delle droghe è una emergenza planetaria: ne parlo nell’articolo che ho pubblicato sul numero di marzo/aprile di “Fiamma Cremisi” la Rivista dell’Associazione Nazionale Bersaglieri richiamando le dichiarazioni allarmanti del Direttore Esecutivo dell’UNODC Ghada Waly in coincidenza con la pubblicazione del World Drug Report 2020.

Collegandosi al link si può leggere l’articolo integrale