In questo articolo che ho pubblicato sul numero di luglio/agosto de “Le Fiamme d’Argento”, la Rivista dell’Associazione Nazionale Carabinieri affronto il tema di come la rivoluzione informatica stia trasformando la nostra società introducendo nuove modalità di lavoro che offrono straordinarie opportunità ma nascondono anche pericoli di forme moderne di schiavitù. La grande rivoluzione digitale in atto, con i suoi processi di automazione e con gli straordinari sviluppi della robotica contribuisce a ridurre molti vecchi posti di lavoro. A questo si sono aggiunti gli svantaggi di una globalizzazione senza regole dove la concorrenza sleale ha creato forme di sfruttamento e di precariato. La gravissima crisi socio-economica provocata dalla pandemia del coronavirus ha ulteriormente aggravato questa situazione già esistente nel mondo del lavoro. In una economia così velocemente sovvertita si deve innanzitutto tener conto dei primari interessi dei cittadini per far sì che il diritto al lavoro non sia solo una bella dichiarazione di principio e che si trovi una dignitosa via d’uscita al fatto che, per la prima volta nella storia, l’insieme degli esseri umani è sempre meno necessario a chi governa e detiene il potere e la ricchezza. Chi soffre sono naturalmente le categorie della popolazione più deboli e fragili e tra queste in particolare i giovani: che prospettive ci sono per le nuove generazioni? Di tutto questo ne parlo con l’Avvocato Alessandro Ghiani esperto in advisory legale per le nuove tecnologie.
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