La ricerca della felicità: un antidoto allo stress ai tempi del coronavirus

In questo articolo che ho pubblicato sul numero di marzo/aprile di “Fiamma Cremisi” la Rivista dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, in occasione del World Happiness Day delle Nazioni Unite, ho intervistato Daniele Berti, life coach esperto di tecniche di benessere, per parlare della ricerca della felicità come metodo per superare le nostre paure e come antidoto allo stress. Certamente quest’anno la pandemia del coronavirus sembrerebbe lasciare poco spazio alle celebrazioni. Indubbiamente non è facile in questo periodo parlare di felicità mentre il mondo intero si trova ad affrontare un’emergenza sanitaria mai vista che genera ovunque preoccupazione e dolore. Ma proprio per questo oggi più che mai possiamo e dobbiamo trovare antidoti all’ansia e nonostante tutto pronunciare la parola felicità guardando con speranza al futuro, al benessere di individui e società. Perché come diceva Madre Teresa di Calcutta “La felicità più grande è essere utili agli altri”.

In concomitanza con la Giornata Mondiale della Felicità indetta dalle Nazioni Unite è stato presentato il World Happiness Report, che intende fotografare il livello di soddisfazione dei cittadini di 156 nazioni diverse. Viene redatta una classifica mondiale dei Paesi che creano le condizioni di vita che meglio favoriscono la felicità. Anche nel 2020 per la terza volta consecutiva la Finlandia è al primo posto. L’Europa risulta il continente più felice con ben otto Paesi nella Top 10. L’Italia migliora di sei posizioni ma resta comunque trentesima nel rilevamento mentre in fondo alla classifica troviamo lo Yemen, la Siria, il Sud Sudan e l’Afghanistan, Paesi devastati dalla guerra.

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Intervista a Daniele Berti