Smart City: le città intelligenti saranno anche sicure?

Le nuove applicazioni della tecnologia 5G, destinate a diffondersi rapidamente nei prossimi mesi, determineranno uno straordinario sviluppo delle “Smart City”, le cosiddette città intelligenti. In questo articolo che ho pubblicato sul numero di novembre/dicembre di “Fiamma Cremisi” la Rivista dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, senza voler trascurare gli indubbi vantaggi del 5G, mi sono soffermato però anche sui potenziali pericoli ai quali andiamo incontro: infatti si stanno moltiplicando gli allarmi degli scienziati in tutto il mondo sui rischi connessi sia sotto il profilo della sicurezza dei dati sia sotto il profilo delle eventuali ricadute sulla salute. E quest’ultimo è un aspetto che si sta trattando ancora troppo poco. Il dibattito pubblico è quasi esclusivamente concentrato sulla necessità di protezione delle informazioni che riguardano la sicurezza nazionale dei singoli Stati nell’ambito di uno scacchiere geopolitico molto conflittuale, dove in questo momento la Cina  è in grado di proporre la tecnologia 5G a prezzi concorrenziali rispetto agli altri. Solo recentemente si sta spostando l’attenzione anche verso i rischi concreti per la tutela della salute. La rete 5G infatti renderà le nostre città sempre più interconnesse aumentando però in modo esponenziale gli effetti dell’elettrosmog. E riporto dati veramente molto preoccupanti!!! Siamo di fronte a rischi che hanno chiaramente un impatto planetario e non possono essere affrontati solo a livello nazionale; per questo auspico la creazione, sotto l’egida dell’ONU, di una “Authority per il controllo delle applicazioni scientifico-tecnologiche”, che garantisca il rispetto dei principi etici di precauzione e prevenzione.

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