Editoriale pubblicato su Il Giornale di Vicenza in occasione delle celebrazioni del Safer Internet Day 2019
Una nuova alleanza tra scuola e famiglia contro il cyberbullismo
Per l’UNICEF il fenomeno riguarda il 70% dei giovani che sono online a livello globale
Si è celebrato in questi giorni il “Safer Internet Day 2019”: l’iniziativa, nata da un progetto dell’Unione Europea, viene ricordata in 140 paesi in tutto il mondo per sensibilizzare i cittadini sui pericoli del web, sollecitando azioni per prevenire il cyberbullismo e le molestie in rete. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Unicef il rischio di violenza online, cyberbullismo e molestie digitali potrebbe interessare circa il 70% dei giovani di tutto il mondo che sono online. Anche l’ITU, l’International Telecommunications Union, ha recentemente diffuso numeri che ci devono far riflettere: metà della popolazione totale del mondo, indipendentemente dall’età, è online e per i giovani tra i 15 e i 24 anni la percentuale sfiora il 94% nei Paesi sviluppati e il 65% nei Paesi in via di sviluppo. Tutto questo inevitabilmente comporta maggiori rischi. E’ indubbio che la diffusione delle nuove tecnologie ha prodotto, oltre a evidenti vantaggi, anche nuovi problemi che investono tutti i comportamenti della nostra vita sociale e di relazione e riguardano quanti, ormai quotidianamente, utilizzano la rete e si relazionano nelle chat e nei social network. E qui entra in gioco, la tutela della privacy e in particolare la tutela dei minori: dal cyber bullismo, agli adescamenti online, dalla pedopornografia alla manipolazione psicologica a scopo sessuale (grooming). La preoccupazione nelle famiglie è notevole! Lo stesso Parlamento Europeo, pur riconoscendo i benefici apportati dalla penetrazione di Internet e dall’uso di tecnologie sempre più avanzate di comunicazione, ha più volte denunciato i nuovi rischi e i nuovi tipi di abusi che si annidano nella rete e per questo ha proposto l’adozione di misure comunitarie tali da garantire un utilizzo più sicuro di Internet, sottolineando la necessità di “proteggere l’integrità fisica, mentale e morale dei cittadini in generale e in particolare dei bambini, che potrebbe essere compromessa dall’accesso a contenuti inadeguati”. In questo senso una funzione fondamentale dovrebbe essere affidata alla capacità educativa della famiglia e della scuola, incentivando l’elaborazione di pacchetti informativi e di percorsi educativi destinati sia agli insegnanti e ai genitori che ai giovani per favorire alfabetizzazione ed educazione mediatica. E infatti il tema proposto quest’anno dagli organizzatori del Safer Internet Day è proprio quello del rilancio di una nuova alleanza tra scuola e famiglia.Recentemente le istituzioni europee sono intervenute con una risoluzione che sollecita l’adozione con urgenza di norme più efficaci contro il materiale illegale e l’introduzione di un regime di responsabilità per le piattaforme online proponendo anche di adattare a internet le regole già applicabili ai programmi televisivi e garantire così una maggiore protezione dei minori dai contenuti web ritenuti nocivi. Ma questo non basta. E’ evidente che lo sviluppo delle nuove tecnologie proietta questi problemi su base planetaria. Per questo è urgente introdurre delle regole a valenza internazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite che possano garantire i fruitori della rete sull’effettivo rispetto dei principi deontologici e dei diritti fondamentali. Solo in questo modo si potrà finalmente avviare un nuovo corso della comunicazione online svincolato dal predominio degli interessi economici, dai condizionamenti ideologici, confessionali, di parte o di sistema così da aiutare i cittadini ad acquisire una corretta informazione e una adeguata e autonoma capacità critica e valutativa per promuovere un uso sempre più responsabile della rete.